giovedì 31 maggio 2012

Il Tatuaggio Polinesiano (Maori)


ll TA MOKO è il tradizionale tatuaggio con cui i Maori dipingono i loro volti.
I guerrieri utilizzano il moko per raccontare la propria storia: ogni segno indica un diverso avvenimento della propria storia personale. 
Il Moko rappresenta il passaggio dall’adolescenza all’età adulta, acquisendo tutta la forza spirituale dei propri antenati; esso rappresenta anche il nome, il luogo di nascita e le imprese compiute dal suo possessore.  Il tatuatore, chiamato” Tohunga ta Moko “, studia la struttura facciale del futuro tatuato, dopo che, individuato il disegno, spetta agli anziani del clan di appartenenza decidere se il simbolo proposto rispetta la personalità dell’individuo. E’ proprio questo il motivo che ogni Moko è diverso dagli altri.
Le donne riportano il tradizionale segno sul mento ad indicare che sono legate ad un guerriero.

Tra i tatuaggi, il KIRITUHI è la rappresentazione più decorativa (anche se comunque intrisa di significati legati alla felce "koru" come simbolo di nascita, rinascita spirituale e rigenerazione); a differenza del tatuaggio moko tutti possono tatuarsi questa tipologia di disegni, senza offendere la cultura Maori.

Il WHAKAIRO, tatuaggio corporeo Maori, parte dalla schiena e arriva fino alle ginocchia, comprendendo natiche, genitali e cosce.
I tatuaggi dei guerrieri si distinguevano dalle spirali doppie sulle natiche e dalle cosce tatuate con motivi a linee curve tipici dell’arte Maori.
Queste linee evidenziavano la muscolatura e servivano a far apparire il guerriero più forte al fine di intimidire il nemico.

                                                 


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