giovedì 7 giugno 2012

Il Mehendi, la pratica del tatuaggio all' Hennè


La pratica del tatuaggio all'Hennè ha origini antichissime. Un tempo utilizzata da sole donne per fini estetici e religiosi questo metodo è oggi diffuso in tutto il mondo, anche tra gli uomini, essendo una valida alternativa al tatuaggio permanente; il tatuaggio all'Hennè ha infatti durata variabile, dalle 2 alle 4 settimane ed è completamente indolore.

La Lawsonia Inermis, nota con il nome di Henna ma più spesso identificata con il francese Hennè è l' arbusto spinoso dalle cui foglie essiccate e macinate si ricava il colorante per pelli e tessuti a noi noto. L'Hennè pulisce e purifica la pelle; done lucentezza ai capelli, li rinforza e li protegge; è utilizzato come rimedio naturale contro i capelli bianchi ed è inoltre in grado di donare riflessi ramati ai capelli scuri. Studi recenti hanno evidenziato virtù antimicotiche e astringenti.

La patria della pratica all' Hennè è considerata l' India anche se tracce del suo utilizzo sono state ritrovate presso le popolazioni egiziana, ebraica, palestinese, araba. Nelle zone orientali l'utilizzo popolare predilige le decorazioni per abbellire mani e piedi della sposa in vista del rito nuziale come strumento di bellezza e seduzione nei confronti del futuro marito. In India, oltre che per celebrare la figura umana, il Mehendi è l' elemento di congiunzione tra corporeità e spirito. In altre zone si usa l'Hennè nelle cerimonie che celebrano le nascite, le circoncisioni e altre festività, come ad esempio la fine del Ramadan, come simbolo di buon augurio. Il segreto della tradizione, per anni tramandato presso queste popolazioni non è però sfuggito al controllo occidentale: l' uso della pratica all' Hennè si è infatti recentemente diffusa in Europa, perdendo ogni significato rituale.

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